Conferenza Spettacolo |
È bella la Danza! |
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Tanz-Museum |
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Conferenza spettacolo |
31 marzo 2023 |
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Ore |
20.30 |
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Giorno |
Venerdì |
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Con |
Elisa Guzzo Vaccarino |
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Compagnia |
compagnia teatroBlu |
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Genere |
conferenza spettacolo |
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Età |
per tutti |
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Entrata |
Libera |
Info | [email protected] - whatsapp/telefono 3358133551 - 3381613568
Sì è bella la danza - la danza è bella. È questo il pensiero dello spettatore quando vede uno spettacolo di danza. Forse perché la danza ti tocca nell’anima, ha qualcosa che ti arriva dentro ma non sai bene cosa sia. Una serie di conferenze spettacolo per capire meglio perché la danza è così potente.
Elisa Guzzo Vaccarino, laureata in filosofia, formata alla danza accademica e contemporanea, si occupa di balletto e di danza da decenni su quotidiani, attualmente “QN”, periodici e riviste, “Ballet2000”, “Classic Voice”, “Fyinpaper” online; firma saggi per Fondazioni Liriche e teatri, per booklet di DVD, su cataloghi d’arte; collabora con la Biennale Danza e l’ASAC di Venezia, è stata consulente del Premio Carla Fendi di Spoleto e del festival Armonie d’Arte; collabora con ERT. Ha pubblicato libri su Béjart, Kylián, Bausch, Balanchine, Cunningham, Forsythe, la danza futurista e quella globalizzata, Cuba e il tango, parlando alla radio, RAI 3, realizzando programmi televisivi sui canali satellitari culturali (Tele+3, Rai Sat Show, Rai 5) e curando mostre come La Danza delle Avanguardie al MART di Rovereto-Trento. Ha insegnato Storia ed Estetica della Danza all’Università, in Italia e all’estero, e alla scuola di ballo della Scala.
La danza contemporanea è entrata con forza negli spazi espositivi dell’arte: non più arte museale, come talvolta si è detto del balletto classico, ma “opera di danza” al museo, in dialogo con quelle esposte nelle sale abitate da lavori pittorici, scultorei, installativi. Da Sasha Waltz a Berlino a Virgilio Sieni alla Fondazione Merz a Boris Charmatz alla Triennale di Milano alle Microdanze di Aterballetto ad Atene, Shen Wei a Boston, la danza si è fatta largo come arte maggiore, più accessibile, più partecipata, più “visitabile” in mostra, rispetto allo spettacolo frontale teatrale.
In parallelo sono fiorite le riflessioni sulla memoria della danza, su preservazione e re-enactment di opere da studiare, riattivare, rivivere, creando un archivio-museo live-online-onlife dell’arte a lungo considerata la più fragile ad effimera. Alcune danze di Jacopo Jenna, coreo-performer e filmaker, e il nuovo Excelsior di Salvo Lombardo, sono parte di questa tendenza, così come il progetto Swans never die, promosso da Mneme, un esempio di percorsi di ricerca in cui le Università sono capofila di itinerari di rivisitazione scientifica, teorica e pratica, importando in Europa il modello dei Dance Studies nati nei college nord-americani.