Con: Anna Mongelli – Franco Bertoldi – Marco Gardini – Nicola Benussi
Guidati dalla voce narrante di Nicola Benussi e dalle note eseguite da Franco Bertoldi, Marco Gardini, Anna Mongelli, riscopriamo come l’arte – in questo caso musica e letteratura – sia sempre la forma ideale per esprimere opinioni e diffondere idee. Perché non è girando le spalle alla sofferenza e alla distruzione, e sperando che tutto questo non capiti mai a noi, che si può fare qualcosa per rendere il mondo un posto migliore.
La guerra è distruzione, orrore. La guerra, purtroppo, non passa mai di moda. Cambiano gli scenari, le dotazioni tecnologiche, gli schieramenti in gioco; ma la comparsa di sempre nuovi (e vecchi) conflitti sembra non doversi arrestare mai.
La Prima guerra mondiale lungi dall’essere, come la propaganda dell’epoca la descriveva per giustificarla, la guerra che avrebbe posto fine a tutte le guerre, non conquistò affatto un mondo di pace. Appena due decenni dopo la sua fine, scoppiò la Seconda. Quella guerra, come si capirà dopo, aveva aperto il “secolo breve” novecentesco e gli anni trascorsi tra il 1914 e il 1945 furono teatro di una nuova “guerra dei trent’anni” in Europa, conclusasi con la fine del secondo conflitto mondiale.
La situazione in Ucraina – con gli scontri di piazza che hanno portato al rovesciamento del presidente Yanukovich, le contromosse messe in campo dalla Russia per contenere i rischi di nazionalismo e il braccio di ferro che vede contrapposti Putin e l’Occidente – ha riportato la questione delle ‘’nuove guerre’’ all’attenzione del pubblico. Non sono passati molti anni dalle Primavere Arabe e il conflitto siriano è una ferita ancora aperta, eppure niente come lo scoppio di disordini e scontri nel continente europeo disorienta e preoccupa le persone. Per non dimenticare la nostra storia recente, le guerre che si sono combattute più o meno lontane dai primi anni del ’900 ad oggi, viene proposto un appuntamento che fa rivivere quei conflitti attraverso la lettura delle pagine di alcuni romanzi o racconti di inviati sul campo, storie vere di chi è fuggito dall’incubo, e attraverso l’ascolto delle canzoni diventate simbolo della protesta contro la guerra.