Forse che sì, forse che no

Forse che sì questo bambino non è piccolo è un bambino e deve crescere.

Forse che sì questo bambino ama il bosco e la sua natura.

Forse che sì nella storia ci sono tanti personaggi simpatici ma strani.

Forse che sì sarà la prima grande avventura di questo bambino.

Forse che sì 

 

Produzione:Compagnia teatroBlu 

Genere: spettacolo per le famiglie 

Tecnica utilizzata: 

teatro di narrazione

 

Non è per niente facile. Sì, non è per niente facile. Una mamma e un papà desiderano tanto avere un bambino, sarebbe il coronamento dei loro sogni, il modo per consolidare e definire per sempre il loro grande amore. Aspettano: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove mesi. Ebbene sì, come in ogni racconto che si rispetti, finalmente il loro sogno si realizza. 

Inizia così lo spettacolo ‘Forse che sì, forse che no’; inizia con la realizzazione di un sogno. Si apre un momento di grande felicità che mamma e papà vogliono condividere con tutti, perché sono buoni e belli come le belle persone. Ma i sogni, come spesso accade, durano poco. A volte durano solo il tempo giusto per assaporarli, poi la realtà ritorna prepotente con le sue richieste. Il bambino che arriva, è sicuramente un bel bambino, ha tutto a posto come i bei bambini, è vivace come i bambini vivaci e simpatico come i bambini simpatici; ma è anche un poco diverso, non tanto, solo un poco. In quel paese dove tutti vivono felici e soprattutto dove tutti hanno i capelli in testa, dove tutti sono pieni di capelli in testa, lui è nato senza capelli. Un bambino completamente ‘pelato’ e che resterà pelato per sempre. Così tutto cambia, gli stessi genitori non sanno trovargli ancora un nome e, nella speranza di un cambiamento futuro, decidono di chiamarlo: ‘Forse che sì, forse che no’ che è forse un nome ma soprattutto è una ‘speranza’. Allora non c’è che una soluzione: il bambino, che ha solo otto anni, dovrà prendere un profondo respiro, vestirsi, uscire piano piano di casa e affrontare la sua grande avventura. Lui, da solo, viaggerà e viaggerà, incontrando tanti personaggi, alcuni lo ostacoleranno, altri lo aiuteranno; ma solo lui potrà superare tutte le prove e trovare una risposta alla sua strana esistenza.

Uno spettacolo che racconta del coraggio di vivere e della tenerezza di essere un bambino in un mondo di adulti distratti o esageratamente attenti, e racconta della possibilità che si cela in ogni bambino di essere vivo e totalmente presente nella propria esistenza. Una narrazione che vuole parlare della diversità, senza trovare facili scappatoie nella possibilità di un adeguamento inutile e impossibile, che può essere vissuta e accettata come forma personale e originale di esistenza in tutta la sua nascosta bellezza.